Referendum Costituzionale 2020: le ragioni del SI

Non pensavo che avrei scritto di politica su questo Blog: come sempre mi lascio trasportare dai temi che mi appassionano e mi trovo piacevolmente stupito dal sentire la necessità di scrivere del Referendum Costituzionale 2020 sul taglio dei parlamentari in Italia.

Il 20 e 21 Settembre, i cittadini italiani residenti in Italia e all'estero, sono chiamati alle urne o al voto per corrispondenza, per esprimere il loro parere su una legge già discussa ed approvata alla Camera e al Senato, la legge che modifica l'assetto costituzionale delle Camere riducendo il numero dei parlamentari e senatori dagli attuali 945 a 600, di cui 400 alla Camera dei Deputati, e 200 alla Camera dei Senatori. In aggiunta, la legge pone un limite al numero di senatori a vita, che potranno solo essere 5.

Queste modifiche sono state invocate da tempo e sostenute da più parti politiche in passato, ma non hanno mai visto la realizzazione, perché come tutti sappiamo, cambiare le cose nel Paese del Gattopardo non è così semplice, e quando le si cambiano lo si fa affinché nulla cambi davvero.

Sui media si leggono principalmente le ragioni del NO, e a fare campagna attiva a favore del SI sono praticamente solo gli esponenti del Movimento 5 Stelle.

Taglio dei parlamentari, come e quando si vota per il referendum

Ho letto molte opinioni a riguardo e tra le voci favorevoli al NO, che quindi vorrebbero lasciare l'assetto così com'è oggi, le principali motivazioni espresse sono le seguenti:

1. Se vincesse il SI verrebbe meno la rappresentanza, riducendo il numero degli eletti

2. Occorre puntare sulla qualità degli eletti, non sulla quantità.

3. Non è vero che l'Italia ha il più alto numero di parlamentati tra le democrazie occidentali

4. Le camere sarebbero meno efficienti perché non è stato definito nel dettaglio il meccanismo di funzionamento che supera il bicameralismo perfetto

5. E' una riforma proposta dal M5S, quindi sicuramente sbagliata


Credo che le motivazioni sopra possano essere dibattute e facilmente smontate; ci provo di seguito:


1. Con il SI non si riduce la rappresentanza: 

In realtà la rappresentanza geografica sarebbe garantita comunque attraverso il senato. Alcune regioni avrebbero una significativa riduzione dei seggi, ma le più colpite sarebbero le grandi regioni e il nuovo assetto sarebbe come descritto dal Sole24Ore, avremmo quindi un maggior peso per le regioni piccole, in percentuale:

Oltre al Senato avremmo i 400 deputati, che anch'essi andrebbero a contribuire alla rappresentanza, su base politica, e potremmo così allinearci alla media Europea di un rappresentante per ogni 100.000 cittadini, anziché tenerne 1,6 per ogni 100.000.

Faccio notare che questa legge è stata già votata e approvata in Parlamento dal 97% dei presenti. Se dovesse passare il "NO" , quindi, sarebbe un'ulteriore dimostrazione che l'attuale sistema di rappresentanza non funziona e va modificato.


2. Quantità non è sinonimo di Qualità:

Ad oggi, con 945 deputati possiamo per certo affermare che la qualità non sia garantita. E' purtroppo un dato di fatto. Di più: gli elettori conoscono una piccola parte dei loro rappresentanti, quelli esposti mediaticamente e quelli che ricoprono cariche di rilievo, lasciando ampio spazio ad una pletora di assenteisti sconosciuti ai più, senza scomodare quelli ben noti a tutti. 

Allora ben venga un taglio, magari accompagnato dal ripristino delle preferenze, così da rendere non vantaggiosa la candidatura di persone impresentabili: i pochi saranno tutti visibili. Non solo: per il Senato, ove le cariche sono per nomina, con meno seggi il partito sarebbe più motivato a farli occupare da persone capaci.

In alcuni casi, come dicono gli anglosassoni, "less is more": avere camere snelle potrebbe portare parlamentari preparati e un incremento dell' efficienza nel lavoro del legislatore.


3. L'Italia ha il più alto numero di rappresentanti in Europa, ad esclusione di UK:

Le persone che sostengono il contrario in genere "dimenticano" il senato, pertanto o sostengono questa motivazione per ignoranza, o lo fanno in malafede. Abbiamo due camere, fatevene una ragione. 

Anche se con questa riforma si avrebbe ancora un bicameralismo paritario ci sono molte voci autorevoli a sostenere che l'efficienza generale del Parlamento incrementerebbe. D'altra parte oggi abbiamo un elevato numero di assenteisti, ed un numero ridotto di poltrone forzerebbe una maggiore partecipazione. 


4. Il meccanismo nel dettaglio non è un grosso problema:

E' vero, il meccanismo di dettaglio non è stato ancora definito. Tuttavia, se anche si mantenesse l'attuale, il funzionamento delle camere ne gioverebbe; non a caso la stessa riforma era stata proposta dal PD nel 2008, mantenendo le camere paritarie. A questo tema aggiungerei che negli ultimi 30 anni il ruolo del Parlamento Europeo è andato crescendo, spostando parte delle attività legislative dal livello statale a quello "federale". Per questo abbiamo altri 76 deputati eletti al Parlamento Europeo. Allora se i ruoli dei Parlamenti locali vengono ridimensionati e al contempo cresce il numero di parlamentari europei, ha senso che si possa ridurre il numero di parlamentari locali, anche senza modificare i meccanismi di dettaglio.


5. E' una proposta del M5S. E' quindi sbagliata?

E' vero che è una battaglia del M5S da sempre, cioè dai circa 10 anni in cui questo soggetto politico esiste, ma prima di esso, e anche dopo la sua nascita, riforme simili sono state proposte trasversalmente da molti partiti, i cui leader sono gli stessi che oggi si sperticano per il NO. 

Stessi partiti che alla camera e al senato hanno già votato a favore di questa riforma. 

Siamo davanti ad un caso di schizofrenia allora? No, è il solito vecchio paraculismo politico all'italiana, che mira al tornaconto a breve termine anzichè al bene del Paese piu' ampiamente inteso.

In alcuni casi, il voltafaccia o la propaganda a favore del "NO" suona come un "quando l'ho proposto io me l'hanno bocciato quindi io boccio la loro". 

In altri casi suona come un "voglio mettere in difficoltà il governo così da spaccare l'alleanza post elettorale tra M5S e PD. Perchè è questo il problema vero: la vittoria del NO è semplicemente il modo piu' diretto per cercare di provocare la caduta del governo. 

Il calcolo del tornaconto politico sul breve termine è a mio modo di vedere la tara genetica, la radice profonda di grossa parte dei problemi in Italia. 

Ogni visione di lungo periodo, ogni beneficio stabile per la comunità finisce per piegarsi alle logiche politiche che hanno un orizzonte brevissimo, e questo di sicuro è a beneficio solo ed esclusivamente dei politici stessi.

Spero che per una volta si possa guardare oltre le divisioni di partito e le opportunità di breve, e cogliere l'opportunità per un cambiamento nella direzione giusta, di un sistema finalmente allineato con quelli delle democrazie moderne.

Comunque la pensiate, buon voto!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.