Social Networks - il crescente rigetto

Come ogni estate da quando esistono i social networks, in particolare dal 2007-2008, veniamo letteralmente sommersi di foto, video e racconti di vacanze meravigliose delle persone che fanno parte delle nostre cerchie. E noi facciamo lo stesso, un aperitivo, un tramonto, una scena bucolica, un ritrovo con amici... tutto merita di essere condiviso e celebrato, e lasciato alla memoria digitale per riceverne il ricordo negli anni a venire.

Foto di Brett Jordan da Pexels


Tuttavia la popolarità dei social networks non è sempre crescente, e a ondate sempre piu' frequenti ci sono scandali, violazione delle informazioni personali, o pratiche pubblicitarie discutibili che spingono molti utenti ad uscirne, almeno temporaneamente.
In passato anche alcuni amici avevano già mostrato un rigetto per queste piattaforme, e dopo l'entusiasmo iniziale, durato anche qualche anno, si sono defilati o hanno addirittura cancellato i loro profili, magari sull'onda delle perplessità per la gestione dei dati personali, vera merce con cui paghiamo il servizio offertoci, che ci espone alle aziende che li usano per profilarci in un target e proporci beni e servizi specifici. D'altra parte, se il servizio è gratis, vuol dire che il prodotto siamo noi. 

Io non ho mai considerato di uscire da un social (eccetto per Instagram, che non è proprio nelle mie note), e ho sempre ritenuto che fosse possibile filtrare i contenuti in modo intelligente, così da eliminare quanti piu' contenuti malsani dal proprio feed. 

Eppure quest'anno qualcosa si è rotto, almeno per me. Non saprei dire da cosa dipende esattamente, ma le mie sensazioni nei confronti dei social networks, Facebook in particolare, sono andate via via peggiorando nel corso dell'ultimo anno. 
Come prima cosa ho soppresso le notifiche. Niente piu' banner o numeretti rossi sull'icona dell'applicazione che ti spingono a verificare che stia accadendo nel tuo Facebook. Questo ha funzionato, per un po'. Ma non è stato abbastanza.
Sarà stato il lockdown, sarà stato che i contenuti sono sempre piu' tossici e divisivi, ma davvero non riesco piu' a farmi piacere il tempo passato su queste piattaforme, che ora percepisco interamente o quasi come tempo perso e non di qualità.
Ho la netta sensazione, per esempio, che l'ammontare di contenuti sponsorizzati sia aumentato notevolmente; me ne rendo conto quando silenzio le pagine che seguo per 30 giorni, come faccio periodicamente, per poter avere un feed pulito in cui io possa vedere principalmente gli aggiornamenti dei miei amici e dei miei cari. 
Ecco, con un feed così "ripulito", sembra che Facebook non trovi di meglio che riempire gli spazi di inserzioni pubblicitarie, a volte due o tre di fila, prima di visualizzare un contenuto desiderato.

E' quindi un equilibrio che si sta rompendo: sono disposto ad accettare di ricevere contenuti pubblicitari, ma entro limiti ragionevoli. Se questi contenuti sono in quantità maggiore dei contenuti a cui io sono davvero interessato, allora immagino sia naturale la crescita del senso di disaffezione. Per di piu' con l'esistenza di canali dove la pubblicità è meno invasiva e i contenuti di qualità, come Telegram, Reddit o lo stesso Youtube. 

Ad oggi sto filtrando via sempre piu' contenuti e segnalando le inserzioni come non interessanti, nella speranza che le intelligenze artificiali che analizzano i dati riescano a restituirmi un prodotto sul quale valga la pena spendere del tempo. 
E se cio' non succedesse, ridurro' progressivamente il tempo speso su questi social, a favore di contenuti piu' interessanti su altre piattaforme.
E voi? Avete già avuto le vostre prime crisi di affezione con i social network, e se sì, con quali?



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