Sogni e progetti

Il tema dell'indipendenza finanziaria (FI) mi appassiona molto, sono un avido lettore di blog che ne trattano, e ne scrivo abbondantemente io stesso, poichè ritengo che la quantità di materiale disponibile sull'argomento, in lingua italiana, sia decisamente poca.

Ciò che mi piace è anche vedere come le altre persone che hanno intrapreso il percorso della FI pianificano il proprio presente e sognano il proprio futuro. 

Ci sono alcuni che estremizzano il concetto di frugalità, inseguendo la riduzione del costo della vita e rinunciando a grossa parte delle comodità ad oggi considerate irrinunciabili dalla maggior parte delle persone. Questi sono coloro che hanno fatto del downshifting la loro bandiera, amano l'essenziale e si sentono ancora più liberi per il fatto stesso di essere capaci di rinunciare a beni o servizi a cui la maggioranza delle persone si è assuefatta e dà ormai per scontati. 

Queste persone arrivano a rinunciare alla casa, e a vivere anche in pulmini riadattati, potendo così spostarsi dove vogliono, e al contempo ridurre il costo dell'abitare e dello spostarsi.



Io faccio parte del gruppo dei moderati, che hanno ben chiaro un obiettivo, il raggiungimento del proprio numero FI, la quantità di capitale investito magica che permetterà di prelevare il 4% senza intaccare sensibilmente il capitale, vogliono ottimizzare le proprie spese, ma non sono disposti a rinunciare ad un tenore di vita adeguato durante il percorso. In questo caso si cerca un bilanciamento tra la necessità di tenere sotto controllo i costi e il trovare fonti di reddito aggiuntive per poter ridurre i tempi necessari al raggiungimento dell'obiettivo. 

Infatti il tempo necessario al raggiungimento dell'obiettivo, come spiegato nel famossissimo post di mr. Money Mustache "The shockingly Simple Math behind early retirement", è solo funzione della percentuale di risparmio, e per ottenere un ritiro in circa 10 anni, occorre risparmiare circa il 65% delle proprie entrate.

Non facile a farsi ovviamente, e nel mio caso, a cui si riferisce il grafico sotto relativo ai primi 10 mesi del 2020 appena trascorsi, siamo ad un rispettabile 46%, che se mantenuto in futuro potrebbe permetterci un early retiement tra 18,5 anni, cioè più o meno sincronizzato con il percepimento della pensione di stato! Ecco quindi la necessità di ottimizzare le spese e di aumentare le entrate, così da ridurre il tempo necessario. Non escludo di scrivere in futuro qualche post dedicato all' argomento e a cosa pensiamo di fare per ottimizzare ciascuna categoria di spesa.




Ma quando avrò ottenuto il mio numero FI cosa vorrò fare?


Tra i sogni che ho c'è l'andare a vivere in barca, rigorosamente a vela, il poter fare il giro del mondo, sempre a vela, ed il dedicarmi allo studio della chitarra classica, che è sempre stata una mia passione, ma non ho potuto dedicarle il tempo necessario dopo che ho iniziato l'università e la carriera lavorativa. E poi leggere tanto! Insomma, tutte attività che oggi considererei come tempo libero e che produrrebbero solo un mio arricchimento personale, ma non un ingrassamento del portafoglio! Per stuzzicare la fantasia spesso guardo le barche in vendita, in questa stagione si trovano delle belle offerte, e anche se non vorrei comprare ora, mi ritrovo a ragionare sulla divisione degli spazi, la quantità di comfort a bordo, mai abbastanza, la resistenza dello scafo se ci si dovesse trovare in cattive acque. E spero sempre che per quando avrò portafoglio e volontà per trasferirmi su una barca, la mia salute me lo permetterà.



Proprio per questo alcuni si prendono degli anticipi su ciò che li attende: circa tre anni fa ho anche avuto il piacere di lavorare con un consulente che sta pianificando anch'egli un ritiro soft dalla scena lavorativa: ha appena compiuto 50 anni, deve ancora lavorare per vivere, ma ha messo via una somma significativa, ha costruito due case per ritirarsi (una con la famiglia, una solo per sè, in riva al mare, entrambe in India) e può già permettersi di scegliere i progetti per cui lavorare, oltre che quanto tempo prendersi tra un progetto e l'altro. Per non ritardare tutti i suoi sogni alla data in cui smetterà di lavorare, ha preso la buona abitudine di intervallare ogni progetto con una lunga vacanza in cui si dedica ad una attività del tutto nuova per lui. E' così che ha attraversato l'Atlantico a vela, ha girato mezza Europa in bicicletta, e sta pianificando una traversata oceanica in canoa. Aldilà che questi progetti siano alla portata di tutti o meno, quello che è certo è che alla fine di ciascuno di essi il suo bagaglio esperienziale si sia accresciuto enormemente, così come la sua conoscenza di se stesso e la capacità di capire quali siano i suoi veri limiti. Tutto questo mi affascina molto!


E voi? Se non aveste alcuna impellenza finanziaria e poteste disporre del vostro tempo liberamente, che cosa fareste come prima cosa?

Ho creato un sondaggio su Doodle, completamente anonimo, dite la vostra!

Posterò in futuro i risultati in un articolo ad hoc.


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