La FI e il Tempo

L'altra mattina, come avviene occasionalmente da quando il Covid-19 ha introdotto forzatamente lo smart working nelle nostre routine quotidiane, stavo guidando verso l'ufficio, e ascoltando un podcast sulla Indipendenza Finanziaria ho iniziato a pensare alle motivazioni profonde che mi fanno inseguire il traguardo della FI.
Ne ho parlato già in passato, nel post sulle motivazioni per la FI, ma questa volta volevo porre più attenzione sul fattore tempo.




E' evidente a tutti che il tempo è essenziale per chi vuole diventare finanziariamente indipendente: gioca un ruolo chiave il tempismo nell'iniziare ad investire poiché prima si inizia, prima si raggiunge l'agognato traguardo; gioca un ruolo chiave in combinazione con l'interesse composto in quanto è proprio del tempo che i nostri soldi hanno bisogno per sviluppare e moltiplicare i guadagni, ed infine, in molti casi se non in tutti, è proprio il tempo il valore finale che si vuole guadagnare nel diventare finanziariamente indipendenti.

Pensateci: in quanti abbiamo una routine quotidiana a cui ci siamo assuefatti che ci costringe a spendere grossa parte del nostro tempo in attività lavorative, più o meno soddisfacenti?
Se non avessimo la necessità di farle, le faremmo comunque? Come utilizzeremmo il tempo a nostra disposizione?

Sono sicuro che queste domande sono comuni a tutti e ciascuno di noi si è fermato più volte a valutare come riempirebbe il proprio tempo nel caso in cui non avesse bisogno di lavorare. L'anno scorso, ad un incontro tra "Mustachians" ho perfino incontrato un ragazzo non ancora quarantenne appena approdato al suo numero FI (il capitale che gli ha permesso di smettere di lavorare), ed il suo principale pensiero era: ed ora come riempio il tempo a mia disposizione?
Credo che sia il problema più bello di tutti da porsi, perché la risposta a questa domanda la si può pensare in assoluta libertà, scegliendo cosa fare, con chi e quanto tempo dedicarci, senza l'assillo di star togliendo tempo ad un'attività lucrativa.
D'altra parte, il motivo ultimo per cui io stesso punto ad essere indipendente finanziariamente non sono i soldi in se' o la possibilità di permettermi sfizi. E' il poter amministrare in modo del tutto arbitrario il mio tempo, che è la valuta più preziosa di tutte. 
Infatti, mentre i soldi vanno e vengono, il tempo se ne va e basta. 

Ma il tempo che dedichiamo ad inseguire questo sogno come lo dobbiamo considerare? E' forse tempo di serie B? Ovviamente no! 

Recentemente, dopo che ho iniziato a scrivere sul blog, ho parlato con un amico che non era convinto della possibilità di raggiungere l'indipendenza finanziaria. 
Il suo argomento principale era che abituati ad un tenore di vita, non si poteva passare ad un tenore inferiore per mettere via un piccolo capitale, comunque non sufficiente per potersi dichiarare finanziariamente libero. Alla fine abbiamo poco tempo ed è meglio goderselo al meglio, senza sacrifici, diceva.

Ma davvero dobbiamo fare sacrifici nel tempo necessario a raggiungere la vetta? Magari sì, ma come in una scalata, buona parte del piacere sta nella salita, anche se è faticosa. Provate voi stessi a salire a piedi sul Cervino, o ad arrivarci con l'elicottero. E' tutta un'altra soddisfazione, ed il tempo impiegato nel cammino è piacevole tanto quanto il godersi il panorama dalla vetta, e lo stesso piacere nel godersi il panorama è diverso, se si è dovuto faticare per arrivarci. 




Tornando agli argomenti del mio amico direi quindi che:

1. Non si deve necessariamente ridurre il proprio tenore: si deve pero' eliminare il superfluo e ridurre il costo di ciò che è utile e di ciò che è necessario. D'altronde durante la salita sul Cervino porteremmo solo ciò che serve e sacrificheremmo pesi inutili e superflui... 

2. Anche se il traguardo non può essere raggiunto in pieno, il raggiungimento di un traguardo parziale può comunque renderci più liberi, ad esempio nel renderci più agiata l'età della pensione, o semplicemente permettendoci di scegliere un lavoro piuttosto che un altro, o permettendoci di porre fine ad un'esperienza lavorativa non gratificante senza l'assillo di arrivare a fine mese. 

3. Il percorso che si inizia cercando la FI ispira e diverte; ispira perché crea un obiettivo, per cui si deve creare un piano da seguire, rivedere, correggere e migliorare in cicli iterativi. Diverte, perché la ricerca di soluzioni alternative e migliori per noi crea tutta una serie di situazioni nuove con cui confrontarsi, che altrimenti non conosceremmo affatto. 

Il tempo che impieghiamo a raggiungere l'indipendenza finanziaria non è un tempo di sacrifici e rinunce. E' un tempo in cui ci si mette in discussione continuamente per capire cosa davvero conta per noi, e in questo senso è un tempo investito per conoscerci, ed è davvero piacevole, così come la camminata verso la vetta è un tempo in cui si contempla, si pensa e ci si sente gratificati.
E poi si stimola il proprio lato imprenditoriale! Non dimentichiamoci che per raggiungere l'indipendenza finanziaria occorre tanto aumentare le proprie entrate quanto ridurre le proprie spese. Quindi ci si deve sforzare per ottenere entrate extra, e per investire tutto il possibile.

Ed infine, se il tempo potesse scorrere all'indietro, vorrei senz'altro essermi avvicinato a questi temi in gioventù, aver programmato la mia vita per poter essere già finanziariamente indipendente a quarant'anni, e sedendomi con il "Mustachian" di prima davanti ad una birra chiedergli "allora, cosa vogliamo fare di buono per il mondo?"

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