Paniere crescita - il ruolo degli ETF

In precedenti articoli abbiamo parlato di motivazione per investire, di piano di investimento, di come si debbano distribuire i risparmi in diversi panieri, in modo da ridurre il rischio e pianificare i propri obiettivi di Indipendenza Finanziaria e recentemente dei brokers.

In questo articolo vogliamo entrare un po' piu' nel dettaglio di una possibile composizione del cosidetto "paniere crescita", in particolare la parte costituita da ETF.



ETF sta per Exchange Traded Fund, o fondi scambiati sul mercato azionario. 

Questi sono dei prodotti finanziari che a loro volta sono composti da altri prodotti finanziari, ed essendo quotati sul mercato azionario, è possibile comprarli e rivenderli con le stesse modalità con cui si scambiano le azioni, attraverso un broker. Le basi su cosa sia un ETF potete trovarle qui.

Gli ETF che a mio modo di vedere sono piu' interessanti ai fini dell' investimento per un'audience non professionista sono i trackers degli indici di mercato. Si tratta di prodotti che replicano l'andamento di uno specifico mercato azionario, come ad esempio il VT, o il VTI, che replicano rispettivamente l'insieme delle principali azioni mondiali, e l'insieme delle principali azioni USA. 

Esistono un'infinità di ETF, ed esistono una pletora di entità che li emettono, come ad esempio Vanguard o Lyxor; alcuni di essi, pur essendo di proprietà di diversi emettitori, hanno l'obiettivo di replicare lo stesso indice; ad esempio nell'immagine sotto sono listati alcuni degli ETF ad accumulazione che replicano l'SP500: 




Ho citato ETF ad accumulazione, ma che significa?

Gli ETF possono gestire i profitti secondo due principali metodologie:

1. Ad accumulazione - cioè l'ETF accumula il valore delle azioni sottostanti che distribuiscono dividendi, reinvestendoli in volumi aggiuntivi dell' ETF stesso. In questo modo vi sarete risparmiati una parte dei costi di transazione, poichè è l'ETF stesso a ricomprare volumi aggiuntivi quando ce n'è la possibilità, ottimizzando l'azione dell'interesse composto sull'intero capitale investito.

2. A distribuzione - cioè l'ETF "paga" i dividendi delle azioni sottostanti. Questo approccio potrebbe non essere ottimizzato dal punto di vista fiscale, infatti in molti stati la distribuzione del dividendo viene tassata al momento dell'emissione, riducendo così significativamente l'effetto moltiplicatore dell'interesse composto. Tuttavia, l'uso di ETF a distribuzione è preferibile quando si è già ottenuta l'indipendenza finanziaria, potendosi usare i dividendi per coprire le proprie spese di vita.

Oltre alla differenziazione per modalità distributiva, è utile citare le tipologie di ETF per modalità di replica. In questo senso esistono due tipi di ETF: a replica fisica e a replica sintetica. I primi sono panieri di azioni che vengono realmente comperate e vendute sul mercato azionario per replicare la composizione dell'indice di riferimento. Comprare uno di questi ETF quindi corrisponde a comperare le azioni di cui è costituito, pro quota. I secondi non acquistano le  azioni, ma replicano sinteticamente l'indice utilizzando altri strumenti finanziari. Questi sono strumenti piu' puramente speculativi, sono piu' complessi e meno trasparenti, anche se in alcuni casi la replicano l'indice di riferimento in modo piu' efficiente della controparte fisica, se non è costituita dall' intero paniere ma da un campione di esso. 

Poichè ciascuna azienda quotata in borsa ha come chiaro obiettivo chiaro la massimizzazione del valore per i propri azionisti, gli indici borsistici, composti da queste aziende tendono a crescere complessivamente in valore. Poichè gli ETF sono i prodotti che passivamente possono replicare un indice borsistico, essi sono un ottimo strumento di investimento in quanto hanno bassi costi di gestione e possono al contempo minimizzare il rischio di investimento pur permettendo di prendere beneficio della continua ascesa dei mercati. Ovviamente anche per gli ETF come per le singole azioni, il rapporto tra fattore di rischio e guadagni attesi cambia a seconda delle azioni di cui è composto l'ETF.

E allora, su quali ETF occorre investire? Ce ne sono davvero molti a disposizione, ed è una buona norma fare una buona ricerca prima di scegliere il candidato ideale. 

In breve, seguendo l'approccio dei Bogleheads, i seguaci di Jack Bogle il fondatore di Vanguard, per motivi di diversificazione ai fini della FI si dovrebbe scegliere un portafolgio semplice, ad esempio costituito da due ETF, uno azionario che replichi tutti gli indici mondiali, di capitalizzazione elevata ed elevata liquidità, l'altro sui Bond governativi modiali. 

Mentre si investe attivamente nel tentativo di raggiungere il patrimonio necessario per la FI, occorrerebbe scegliere la strategia ad accumulazione, per poi passare a quella a distribuzione non appena si è raggiunto il patrimonio obiettivo.

In sostanza, se si vuole investire e perseguire l'indipendenza finanziaria, con l'utilizzo degli ETF è possibile farlo senza essere esperti. 

E' sufficiente selezionare due ETF grandi abbastanza, liquidi, con una replica di un indice il piu' differenziato possibile e con costi bassi come ad esempio:

VWRA - Vanguard FTSE All-World USD Accumulating
IGLA - iShares Global Government Bonds – Accumulating

e definire una percentuale per ciascun ETF, e ribilanciare periodicamente.

Quale che sia la strategia che scegliete, seguitela senza farvi assillare dalle notizie di mercato, il tempo e la pazienza sapranno ripagarvi!

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